E’ un concetto ormai diffuso, sia attraverso i social media che nei vari talk televisivi e/o testate giornalistiche, che quelli che una volta erano definiti come i cosiddetti “novax”, per la comune narrazione adesso si siano magicamente trasformati in irriducibili “filoputiniani”.
In un articolo pubblicato a Marzo sul “Fatto Quotidiano”, lo psicoanalista Maurizio Montanari addirittura forniva un’analisi del fenomeno, affermando che: “La costruzione paranoica di un nemico, vero o fittizio che sia, è alla base della tenuta mentale di soggetti i quali, senza il male alle porte, andrebbero incontro ad un disequilibrio. Si ricordi infatti che il delirio, anche quello paranoico, è un rimedio alla psicosi, una pezza per vivere meno peggio rispetto ad una andatura tremolante e scompensata.”
A onor del vero, Montanari precisava di riferirsi solo a “gruppuscoli” sparsi sui canali Telegram e Facebook e “non a coloro che hanno sollevato serie e motivate obiezioni alla campagna vaccinale di massa, o a chi ritiene l’aggressione all’Ucraina un fatto sanguinario ma evitabile alla luce di condizioni geopolitiche cinicamente attuali“.
Ma insomma, gli appartenenti a questi “gruppuscoli” – che in quanto tali non si capisce perché vengano presi in così seria considerazione – sarebbero nientedimeno che degli squilibrati, paranoici e deliranti. Verrebbe quindi da chiedersi perché, uno Stato che invia droni a monitorare il cielo in cerca di persone che prendono il sole isolate dal resto del mondo, non prenda altresì provvedimenti per tali squilibrati. Ma non è questo il punto.
Il punto è che non esistono i “novax” – termine peraltro orrendo e usato solo in maniera denigratoria – così come non esistono i “filoputiniani”, o almeno non esistono nei termini in cui ce li spacciano i nostri media. Piuttosto, esiste un’enorme fetta di popolazione mondiale estremamente scocciata dalla narrazione di massa, quella dei media appunto, narrazione che oggi non regge più il passo coi social dove spesso e volentieri viene smentita e derisa per le ovvie contraddizioni.
Vi ricordate all’inizio della guerra, quando tutti i nostri tronfi opinionisti si indignavano solo perché la Russia si riferiva all’invasione come “operazione militare speciale“? A prescindere che ad oggi del termine non frega più niente a nessuno, avete mai sentito qualcuno indignarsi per le operazioni Desert Storm ed Enduring Feedom, tanto per citarne due delle più famose? No? E perché?
Vi ricordate all’inizio della guerra, quando qualcuno obiettava che l’invio di armi all’Ucraina avrebbe provocato ritorsioni (quantomeno) economiche da parte della Russia? Ma no, di nuovo gli stessi tronfi opinionisti a rassicurarci sul fatto che la Russia addirittura avrebbe perso la guerra, sarebbe andata in default e l’Europa sarebbe stata più unita che mai. Vi sembra che la piega che ha preso la guerra sia quella narrata dai tronfi opinionisti, o piuttosto da coloro che sono finiti nella famigerata lista di proscrizione?
Vogliamo parlare dei vaccini? Potremmo andare avanti per ore, a cominciare dal “se ti fai due dosi sarai protetto per sempre”. Ce ne siamo fatte tre, ci apprestiamo alla quarta e oggi abbiamo più contagi e più morti dello scorso anno durante il periodo estivo. Eh, ma ci sono le varianti! Verissimo, ma quando eminenti scienziati e virologi – spacciati per (letteralmente) vecchi rincoglioniti – dicevano che vaccinare durante una pandemia produce solo varianti, gli scienziati del main stream dov’erano, oltre che su Twitter a dare del “sorcio novax” a chi non si voleva vaccinare?
E il nostro beneamato Presidente del Consiglio, con la sua famosa frase: “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono“? Che spettacolo di comunicazione! Ma oggi il Prof. Andrea Crisanti ci dice che il 98% dei morti non sono “novax”, bensì vaccinati e fragili (ovvero ultra 80enni con patologie pregresse). E ci viene anche detto che la quarta dose di un vaccino obsoleto, ad oggi – con le attuali varianti – è praticamente inutile soprattutto nelle persone prive di patologie.
Sorvolando sugli effetti collaterali del vaccino e ritornando al punto, se le persone poi si scocciano di continue contraddizioni, non si può cercare di spiegare il tutto con la psicoanalisi e spacciare chicchessia come paranoico delirante. Casomai è esattamente il contrario, ovvero si tenta di sminuire il pensiero libero di persone che ancora oggi sono in grado di farsi un’idea propria, attraverso una narrazione di massa fatta esclusivamente di palesi contraddizioni. E proprio con un articolo come quello del Prof. Montanari citato in precedenza, si finisce per fare di tutta l’erba un fascio in modo da trattare come “pazzi” quella che, ahimè, è una minoranza di gente pensante, in modo da allargare la platea e denigrare anche chi ha solo dei dubbi. Non ci fosse questo scopo dietro, l’intero articolo riferito solo a uno sparuto numero di persone non avrebbe avuto senso. In parole povere, è psicologia inversa, quella che vuole il gregge diventare furbo solo perché non sa o non vuole pensare. Ma è obbediente e tanto basta.
Una volta si diceva: “Lo ha detto il TG”, ora va di moda dire, passatemi il gergo social: “Lo ha detto la scienzah”, con la H finale. Questo ha creato frizioni sociali non indifferenti, con persone che invece di chiederti come stai ti chiedono se sei vaccinato e solo dopo, nal caso, ti salutano con un abbraccio (e magari ti prendi pure il COVID ma almeno lo hai fatto in buona fede). Una follia!
E’ un mondo malato, dove chi pensa diversamente dai “narratori dell’informazione” viene immediatamente etichettato, emarginato e deriso. Sempre nell’articolo citato, il Prof. Montanari diceva che, per sentirsi al sicuro, i gruppuscoli “novax” / “filoputiniani” si rifugerebbero dietro monolitici assunti; la cosa tragicomica, è che lo stesso si può dire di tutti coloro che si rifugiano dietro al “Lo ha detto la scienzah”, con la differenza che i primi ci hanno pensato, mentre ai dispensatori della “verità”, è bastato sentirlo nei talk televisivi.
Di tutto questo la gente si è scocciata, non perché negazionista o “filo qualcosa”. Molti vorrebbero che l’informazione tornasse ad essere mera cronaca, senza “millemila” trasmissioni TV dove viene ripetuta la stessa cosa, 24 ore al giorno, fino alla nausea e al lento ma inevitabile lavaggio del cervello.
E’ scoppiata una pandemia e ci hanno voluto far credere che il greenpass salvasse la vita. Hanno imposto vaccinazioni e restrizioni sul lavoro dicendoci che servivano a proteggere gli altri. Poi è scoppiata una guerra, una delle tante nel corso degli ultimi decenni, guerre trattate spesso con imbarazzante irrilevanza. Ma questa, per qualche motivo è diversa, a cominciare dai 110 giorni di Maratona Mentana, passando per frasi del tipo “la pace si fa con l’invio delle armi”.
Ecco, io sono per la massima libertà di espressione e di pensiero, la tua opinione equivale alla mia a meno che non cozzi contro l’evidenza. Banalizzando, perché a volte serve la banalizzazione per far capire le cose, le evidenze stanno così: col COVID, 3/4 dosi di vaccino sono servite ad avere solo più morti e più contagi. Con la guerra, la pace fatta inviando armi (e di tanta ipocrisia) è servita solo a farci entrare in una crisi economica come non accadeva da decenni. E davvero la vostra preoccupazione è dare la caccia ai “novax” e/o “filoputiniani”?
L’unica certezza di questo mondo, apparentemente è che la psicologia inversa funziona.